Guardarsi dentro, mostrarsi fuori – Regarder dedans et le montrer au dehors – Look inside and show it outside

“Si rigira in bocca la parola, direttore, direttor Gelsi, l’abracadabra che lo trasforma in principe dalle 8 alle 18. Poi torna ad essere quello che è…” (Manuela Bonfanti, Punti interrogativi, p. 42, ATE editore, 2016)

 

Quasi una recensione di L’interiorità maschile di Duccio Demetrio, Raffaello Cortina editore, 2010

Atelier di scrittura autobiografica. Un fine pomeriggio d’inverno, la penombra che già avanza. Chini sulle sollecitazioni di scrittura, nove donne e un uomo. Niente di sorprendente. Ve lo confermerebbe anche il professor Demetrio, co-fondatore della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, che in questi anni ha visto molte donne seguire il percorso in scrittura di sé. E pochi uomini. Filosofo, esperto in filosofia dell’educazione, in questo saggio ci parla della difficoltà maschile ad ascoltare la propria voce interiore e a esteriorizzarla. Un processo bidirezionale, necessario almeno nella sua prima parte e che, in fondo, un po’ fa paura. “Fin da piccoli ci hanno spiegato che dovevamo avere coraggio in tutto e poi, giunti all’appuntamento più impervio, perché” –  si chiede– “ci dimostriamo più pavidi che mai […]?

Una bella domanda. Forse perché, a suo parere, il timore degli uomini è che “se si svestissero delle loro corazze, potrebbero scoprirsi vuoti: con ben poco da dire, balbuzienti…”. “Troppa – continua – è la loro paura dell’interiorità” perché “gli hanno insegnato che un uomo non deve lasciarsi andare a tentazioni intimistiche. Ne andrebbe della propria credibilità, metterebbe allo scoperto i propri segreti”.

Io capisco la paura, ma in tutta franchezza non credo che il maschio sia così vuoto. Piuttosto, è l’immagine di vincente che la società gli dipinge addosso come necessità, a privarlo del tempo e del coraggio di guardarsi dentro. Perché da sempre, il suo esistere coincide con il fare. La paura è quella di trovarsi accantonati, inutili. La donna crea la vita, la accudisce. Il maschio provvede. “Tragico è dunque il destino dell’uomo che non ha corpi veri cui dar vita dall’interno di sé, ma soltanto azioni, frutti del lavoro e dell’intelletto. […] Il suo essere padre è accessorio”. Ma in questo testo, la tematica della paternità viene soltanto sfiorata – perciò la riprenderemo.

L’interesse del saggio è che ci indirizza verso una tematica spesso sottovalutata e molte volte persino sconosciuta: quella dell’interiorità maschile. L’approccio filosofico vanta i meriti della solitudine che, in quanto uomini, non sempre è apprezzata al suo giusto valore. Occorre riscoprirla, avere il coraggio di restare fuori dal branco, di essere un lupo solitario. Perché l’impotenza comunicativa del maschio può facilmente diventare una prigione.

L’apologia è quindi per un lavoro interiore che gli uomini non dovrebbero esimersi dal fare, poiché ricco di scoperte e di crescita. Crescere è infatti necessario, perché da bambino è necessario e naturale diventare uomo (o donna). E come lo si diventa, per l’autore è lampante: “I maschi, per diventare uomini, per accedere alla vita interiore, hanno bisogno di sentirsi confusi e smarriti. La sicurezza non si addice a chi si accinga, come nel racconto di Apuleio, a mutarsi da asino in essere umano.”

E se per molti ancora,  “svestirsi delle certezze è l’iniziazione che più evitano…”, per alcuni (sempre di più in realtà), il tempo delle incertezze è iniziato e coincide con quello della crescita. C’è di che rallegrarsene.

 

Regarder dedans et le montrer au dehors

Atelier d’écriture autobiographique. Une après-midi d’hiver, la pénombre qui avance déjà. Absorbés par les propositions d’écriture, neuf femmes et un homme. Et cela n’a rien de surprenant. L’essai du philosophe italien Duccio Demetrio le confirme. Il nous parle de la difficulté des hommes à écouter leur propre voix intérieure et à l’extérioriser. Ils ont peur. Mais pourquoi donc? « Depuis tout petits ils nous ont expliqué qu’il fallait avoir du courage et ensuite, arrivés au rdv le plus difficile, nous nous montrons plus peureux que jamais ? »

Le philosophe a une explication bien à lui : se défaire de leur cuirasse de protection pourrait révéler leur vide . Ils pourraient découvrir qu’ils ont très peu à dire. On enseigne aux garçons qu’un homme ne doit pas se laisser aller et révéler ses secrets, il en va de sa crédibilité. En fait l’image de gagnant prive les hommes du temps et du courage nécessaire à regarder son intériorité. Car depuis toujours son existence est liée au faire. Il faut donc cultiver la solitude, trouver le courage de sortir de la meute et être un loup solitaire. Car l’incapacité communicative des hommes peut devenir une véritable prison.

Cet essai fait l’apologie du travail intérieur comme moyen privilégié de développement. Comment devient-on homme pour l’auteur ? C’est simple : afin d’accéder à leur vie intérieure, ils doivent accepter de se sentir perdus. Mais se défaire des certitudes est l’initiation qui leur fait le plus peur. Heureusement, le temps de l’incertitude a commencé.

 

Look inside and show it outside

It is a late winter afternoon. Nine women and one man are writing about their own lives during a writing workshop. The ratio between men and women is not surprising at all. An essay confirms it and talks about how difficult it is for men to listen to their inner voice and let it out. They are afraid, but why? “Since they are little, they are told that they need courage, yet when the hardest situation shows up – talking about themselves – they are scared to death” – says the author, a philosopher and a man of great insight.

He has his own explanation: taking off their armor could reveal their emptiness and the fact that they have actually little to say. I don’t agree. They are not empty, just afraid. Boys are taught not to reveal their secrets, in order to keep up a winner image. But this robs them off the time and of the courage to look inside. The drama is that their sheer existence is doing things. Yet, being unable to communicate feelings is a prison.

This essay encourages inner work as a means of self-development. The way to become real men is simple: they should let go of their certainties and accept to feel at loss. This is scary, indeed. Luckily, these uncertain but thriving times have finally arrived for men too. We have a reason to celebrate.